Il ritorno impossibile

“Che cosa c‘è di più bello per chi vive all‘estero che venire giù, entrare in casa propria e immergersi nell‘arcipelago degli autoctoni: cugini, nipoti, zie e cognate, compagni di scuola, che così tanto ci mancano lassù nell‘altrove?„

Marisa Fenoglio “Il ritorno impossibile”, pag. 15

Il sogno di poter vivere tra due patrie senza strappi e malinconia è il filo conduttore del romanzo di Marisa Fenoglio “Il ritorno impossibile” (Nutrimenti editore, 2012).

Dopo oltre cinquantanni di vita trascorsa in Germania, il desiderio di avere quattro mura in Italia dove trascorrere lunghe vacanze e soggiorni, diventa pressante per la scrittrice e suo marito. Così nell’incantevole paesaggio delle Langhe, terra natia della Fenoglio, comprano casa, con la speranza di rinsaldare le proprie radici e di gettare un’ancora verso il futuro.

Ma il legame con la nazione dove hanno trascorso la maggior parte della loro esistenza, dove i loro figli sono cresciuti e dove anche i nipoti vivono è troppo forte. E così ne scaturisce un racconto delicato e profondo che rimette in gioco il senso di appartenenza e di identità, spesso laceranti per chi vive lontano dall’Italia.

Marisa Fenoglio (1933), originaria di Alba, vive dal 1957 in Germania, dove si è stabilita con la sua famiglia. Scrittrice, drammaturga e sorella del famoso scrittore Beppe Fenoglio, è conosciuta al pubblico per i suoi racconti sulla sua storia di espatriata Casa Fenoglio (Sellerio, 1995) e Vivere altrove (Sellerio, 1997), ripubblicato nel 2019 da Rubbettino Editore. Suoi sono anche i romanzi Mai senza una donna (Sellerio 2002) e Viaggio privato (Araba Fenice, 2004).

La mia intervista-recensione. Radio Colonia -WDR (2012).

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