Mattea Müller-Veggian: una vita per la ricerca scientifica

Pioniera tra i laboratori tedeschi, ha intrecciato la passione per la fisica con un attaccamento profondo alle radici italiane, costruendo ponti tra comunità scientifiche di tutto il mondo.

di Luciana Mella. Ascolta l’intervista:

Nata a Venezia il 20 ottobre 1948, Mattea Müller‑Veggian si laurea in Fisica all’Università di Padova e infrange un primo soffitto di cristallo: è la prima donna del suo ateneo a ottenere, nel 1972, una borsa per il dottorato al Max‑Planck‑Institut di Heidelberg, considerato uno dei templi della ricerca fisica sul suolo tedesco. Nel 1974 approda al Forschungszentrum Jülich, dove avvia ricerche sulle reazioni a nucleo composto e dove inizia a muoversi con disinvoltura tra teoria, sperimentazione e grandi infrastrutture scientifiche.

La sua predisposizione a mettere la Scienza al servizio delle persone la porta sempre più verso l’applicazione medica della fisica: migliorare gli strumenti diagnostici diventa una priorità etica oltre che scientifica. Sono anni intensi, in cui alla nascita delle figlie si sommano responsabilità accademiche e di laboratorio: per restare al passo con la ricerca, lavora il doppio dei colleghi uomini e trasforma gli ostacoli in metodo, disciplina e risultati.


Nel 1990 ottiene la cattedra di Fisica alla University of Applied Sciences Aachen (sezione di Jülich). Da lì amplia il raggio d’azione: nel 1993 coordina il programma Erasmus con l’Università di Padova, costruendo un ponte stabile tra la formazione italiana e i centri di ricerca tedeschi; tra il 1992 e il 1995 assume la
funzione di rappresentante del Rettore e, dal 2005 al 2007, siede nel Consiglio della Facoltà di Scienze.

Per il suo impegno scientifico ottiene nel 2008 l’Onorificienza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferita dal Presidente della Repubblica Italiana.

Questa intervista ripercorre il filo che unisce le sue scelte professionali e il suo essere donna in emigrazione. La Professoressa Müller-Veggian ci parla del suo amore per la scienza, del suo impegno nel formare nuove generazioni e del suo forte attaccamento all’Italia e alla lingua italiana.

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Luciana Mella
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